Vai e vivrai

Vai e vivrai

Africa, 1984. Il Mossad, il servizio segreto israeliano, sta organizzando la cosiddetta "Operazione Mosè" che, con la collaborazione della CIA e dell'NSA statunitensi, ha come obiettivo il trasferimento in Israele di un folto gruppo di ebrei etiopi (i "Falascia"), un gruppo di origine assai remota, facendoli passare attraverso dei campi profughi in Sudan.

In uno di questi campi vive insieme alla madre un bimbo anch'egli etiope, ma cristiano.

Un giorno, una madre ebrea perde il figlio ammalato, Schlomo, e la madre del bambino cristiano, che comprende come la possibilità di sopravvivere in quel campo profughi sia quasi nulla per il figlio, lo affida alla donna ebrea, sperando che, quando gli agenti del Mossad arriveranno, il "nuovo" Shlomo possa fuggire dal campo fingendosi ebreo. Il trucco funziona, e il bambino riesce ad arrivare in Israele.

Qui, adottato dalla famiglia Harrari, cresce in mezzo alle guerre, all'amore per una ragazza (Sarah), che in seguito sposerà, agli studi religiosi e al disprezzo che alcuni (tra cui il padre di Sarah) hanno per lui (perché è nero, e non bianco). Tuttavia, pur essendo abbastanza felice, sente fortemente il desiderio di tornare dalla madre, rimasta in Sudan, e gli pesa molto il segreto di non essere ebreo.

In seguito, si trasferisce a Parigi, per studiare come medico, e nel finale del film lo si vede, tra i Medici senza Frontiere, rincontrare l'anziana madre: il suo sogno di ritrovarla e riabbracciarla è stato coronato.

  23 Aprile 2015
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