Tra cacao e cioccolata bio

Tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente. Un’esperienza di crescita per i giovani nicaraguensi. Intervista a William Muñoz Quintero.

La sesta edizione della Summer School “Comunità e sviluppo locale: costruire strategie di cambiamento per il territorio", conclusasi in questi giorni e promossa da Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, OCSE LEED (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Federazione Trentina della Cooperazione e Università EAFIT di Medellìn, ha portato in Trentino 30 esperienze di lavoro innovative e interessanti, proposte e realizzate in diversi paesi dell’America Latina.

di Francesca Zeni

Tra i partecipanti, giunti in Trentino per approfondire le potenzialità del capitale territoriale, anche William Muñoz Quintero, ingegnere e agronomo, rappresentante della Fondazione Madre Terra di Waslala, Nicaragua. La zona di Waslala è un territorio con un ambiente molto ricco: una natura rigogliosa, cascate, corsi d’acqua e molte piccole aziende a conduzione familiare che si dedicano alla coltivazione del cacao.

Di cosa si occupa la Fondazione Madre Terra?

Nata per rispondere a necessità di formazione per i giovani della zona di Waslala, la Fondazione si è sviluppata grazie al sostegno di alcune realtà internazionali, tra cui l’associazione Italia-Nicaragua. Oltre all’attenzione alla formazione, che ha portato alla realizzazione di un Istituto Tecnico che permette ai giovani di approfondire teorie e tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente, i settori di cui si occupa Madre Terra sono la promozione del volontariato, l’educazione - con un Centro per bambini e bambine che permette di garantire i basilari diritti dell’infanzia, tra cui salute, cibo, identità ed inclusione sociale – e l’attenzione al sociale, con il sostegno a progetti che promuovono il lavoro collettivo tra diverse organizzazioni che si occupano di sviluppo, anche economico, e di pianificazione del territorio municipale.

C’è un progetto di Madre Terra che ritiene particolarmente interessante e che ha voglia di raccontare?

Waslala è la capitale del cacao: il cacao è coltivato ovunque e venduto alla Ritter, grande azienda tedesca. La coltivazione del cacao ha origini molto antiche, tanto che si trovano numerose piante spontanee anche in montagna. L’Istituto Tecnico forma giovani che hanno quasi sempre una finca, un’azienda familiare che produce cacao: stiamo promuovendo la nascita di una rete di giovani imprenditori che sviluppino un modo diverso di coltivare il pregiato frutto, che renda più produttivi i terreni nel rispetto dell’ambiente e delle esigenze alimentari e di vendita delle famiglie. Il cacao è una pianta molto “amichevole”: è un arbusto frondoso che protegge il suolo, non deteriora le risorse idriche e può convivere con altre piante in grado di dare valore all’azienda. Le piante di cacao vanno piantate ad almeno 1 metro una dall’altra, e nello spazio che le separa possono essere piantati alberi da frutto o alberi che permettano di sfruttare il loro legno, materia prima molto richiesta sul mercato. Al contempo stiamo spingendo per la nascita di orti biologici familiari, che aiutino a variare l’alimentazione e che possano integrare gli ingressi economici della famiglia. Tutte le tecniche di coltivazione che insegniamo all’Istituto Tecnico sono biologiche, e mettono al centro la tutela dell’ambiente per consentire alle famiglie di vivere in un ecosistema sano e vivo. Il progetto prevede quindi di consentire ai giovani di valorizzare l’azienda familiare, trovando un proprio ruolo all’interno della comunità di appartenenza: con le competenze acquisite e lo sviluppo di un progetto autonomo i giovani possono rimanere nella comunità e promuovere la crescita sia personale che della propria famiglia. Inoltre vorremmo arrivare non solo a coltivare in modo migliore il cacao, ma anche ad elaborarlo, dando vita ad una cioccolata completamente di Waslala.

Cosa può apprendere il Trentino dalla Sua esperienza di vita e di lavoro a Waslala?

Il valore della solidarietà e la necessità di condividere le proprie esperienze. Dopo 15 anni di lavoro abbiamo un buon bagaglio di percorsi, valutazioni e risultati da poter mettere in comune per essere motore di nuove idee anche in un territorio come quello trentino. In tutti i nostri progetti abbiamo mantenuto alta l’attenzione a valori come il rispetto, l’educazione, l’umanità, la relazione con la natura e la perseveranza, ed abbiamo visto cambiamenti significativi nelle persone con cui lavoriamo: nella relazione abbiamo imparato ad apprendere insieme. Sarebbe interessante proporre percorsi per far conoscere i giovani trentini con quelli di Waslala, come già avviene per volontari di Italia-Nicaragua, di altre ONG europee e studenti universitari statunitensi: gli incontri tra persone che vengono da contesti diversi permettono utili intrecci che mostrano una varietà di possibili risposte a problematiche e conflitti sociali.

Francesca Zeni, Centro per la Formazione alla SolidarietĂ  Internazionale

 

  03 Agosto 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso