MARA BAGGIA

MARA BAGGIA

COOPERANTE

Dopo la laurea specialistica in “Cooperazione e sviluppo locale e internazionale” conseguita presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, ho lavorato presso l’Ambasciata d’Italia a Bucarest e continuato la mia esperienza professionale all’estero per un anno presso il “Comitato Italiano delle Associazione e ong in Romania - C.I.A.O.”. Dal 2012 ad oggi mi occupo di project management in ambito internazionale e sociale curando in particolare l’analisi, la stesura, la gestione e rendicontazione di progetti a finanziamento provinciale, nazionale ed europeo. 

La Grecia tra austerità e solidarietà

Pochi in Grecia, cinque anni, fa avrebbero immaginato il loro paese in recessione e in difficoltà come lo è ora: 1,3 milioni di persone - il 26 % della forza lavoro - senza un’occupazione (e la maggior parte senza alcun sussidio e beneficio dallo stato), i salari ridotti del 38 %, le pensioni del 45 %, il PIL di un quarto. Il 18% della popolazione non più in grado di soddisfare i propri bisogni alimentari e il 32% che vive al di sotto della soglia di povertà. 3,1 milioni di persone, il 33 % della popolazione, senza assicurazione sanitaria nazionale.

La clinica per i senza tetto. Il mio primo confronto con gli effetti della crisi, dopo averne letto le dimensioni, i numeri e le percentuali, l’ho avuto visitando la clinica sociale solidale e il centro diurno per senzatetto a Salonicco. Sono partita dall'Italia ben sapendo della crisi ellenica ma solo lavorando in Praksis, un’organizzazione non governativa che implementa progetti per l’erogazione gratuita di cure mediche e sanitarie, supporto legale, occupazionale e psicologico a cittadini europei e non, ne ho capito la portata e i suoi effetti.

Sono rimasta subito stupita da come una associazione non governativa, nata per assistere immigranti irregolari, ad oggi sia diventata un punto di riferimento per la classe media impoverita che non e’ piu’ in grado di permettersi la spesa per l’assistenza sanitaria, un pasto caldo e dei vestiti puliti. Infatti oggi in Europa esiste una nuova classe sociale fatta di persone che vivono senza un lavoro, senza casa, senza stipendio, senza medico, senza medicine, senza prestazioni sociali e senza dignità.

I nuovi poveri. Lo scenario della Grecia e’ cambiato, la crisi finanziaria ha creato “nuovi poveri” tra i cittadini greci che cosi’ mi raccontano: “Sono passato da essere un imprenditore, gestire la mia attività economica, al punto in cui per mangiare sono costretto ad andare alla mensa della chiesa di “Agios Sofia”. Stavo impazzendo, psicologicamente avevo toccato il fondo... Questo mi aiuta molto, mi tiene in vita. Ognuno contribuisce con quel poco che ha. Siamo alla fine, ma da questa fine cerchiamo di aiutarci a vicenda. Qui siamo tutti una sola famiglia, il centro per i senzatetto è diventato la mia seconda casa”. E ancora: “Lavoravo come autista in una grande azienda di trasporto internazionale, dopo anni da dipendente decido di chiedere un prestito dalla banca e ho fondato la mia societa’ di autotrasporto. Poi la crisi, il lavoro che manca, la rata del mutuo da pagare, la banca che vuole indietro i soldi, la famiglia che si sgretola… Vengo qui al centro diurno per senzatetto per bere un caffè, fare una doccia calda, una lavatrice, vedere il medico, parlare con qualcuno, sentirmi meno solo”.

La posta in gioco è quella di ricostruire vite e contesti attraverso pratiche solidali, mettendosi in gioco in prima persona in relazione con gli altri. E’ in atto un impegno comune che scaturisce spontaneo dal basso e che coinvolge parte della popolazione greca che nella difficolta’ si unisce, collabora, condivide, si organizza, in gruppi civili, in associazioni, e che cerca di sconfiggere l’isolamento e la vergogna di trovarsi inaspettatamente poveri.

Il bisogno di sopravvivere. Donne e uomini che attivano forme di auto-organizzazione, dando vita ad esperienze fondate sulla solidarietà, il mutualismo e la cooperazione, spinti dal bisogno primario di sopravvivere, di garantirsi i beni e servizi essenziali che con la crisi sono venuti a mancare. “C’è molta rabbia, depressione, disperazione”, raccontano amiche ed amici “ma anche un gran movimento, che coinvolge sempre più persone in tutto il paese. La crisi ha mobilitato anche grandi risorse di creatività sociale, economica e perfino artistica. Le persone hanno cominciato a organizzarsi tra loro, e le reti di solidarietà, di mutuo soccorso, sono diventate un punto di riferimento per molti”…..“Non possiamo lasciare nessuna persona da sola ad affrontare gli effetti della crisi”.

Le cliniche per i disoccupati. Cosi’ nel settore della sanità sono cresciute cliniche e farmacie sociali che servono soprattutto le persone senza assicurazione e i disoccupati. Composte quasi esclusivamente da personale volontario e da donazioni di farmaci. Tutte le decisioni sono prese in assemblee generali, con la partecipazione paritaria di tutti, compreso il personale specializzato medico. Si cerca di dare soluzioni immediate e concrete alla mancanza di medicinali, vaccini, attraverso la raccolta e il riutilizzo di farmaci che altrimenti verrebbero buttati.

Le cucine collettive. Nel settore alimentare, sono tante e su più fronti le azioni: dalle cucine collettive che distribuiscono pasti per i disoccupati, senzatetto e che sostengono i lavoratori in sciopero, a quei movimenti attivi nella raccolta e nella distribuzione di prodotti alimentari per le famiglie in difficoltà.

Movimento senza intermediari. Un importante contributo e stimolo contro l'aumento dei prezzi, è il cosiddetto "movimento senza intermediari". L’idea è nata all’inizio del 2012 come forma di protesta contro l’indebolimento del potere d’acquisto. Si tratta di luoghi dove gli agricoltori vendono ciò che hanno raccolto nei campi. L’obiettivo è porre direttamente in contatto i produttori e i consumatori, evitando le reti commerciali tradizionali che aumentano i prezzi in modo eccessivo. Alcuni produttori sono arrivati a creare siti internet dove il cittadino fa la sua richiesta e può passare a prendere le ordinazioni il giorno in cui si organizza la vendita.

Abitare social. Parallelamente a questi progetti, vi sono tutta una serie di iniziative simili – alcune avviate nel periodo pre-crisi – e potenziate successivamente perché risultate sostenibili ed efficaci. Dal bazar di azioni gratuite, dove si scambiano competenze e conoscenze, a nuovi modi “social” di abitare. Nella città di Volos, situata a circa 200 km a sud di Salonicco, ha visto il ritorno dei greci a un sistema di baratto. Un gruppo di cittadini ha creato là una moneta alternativa all’euro chiamata TEM. Si organizza attraverso Internet e il suo uso è diventato popolare in tutta la regione.

Accanto a questo fiorente panorama di pratiche sociali, vi è la costituzione di una serie di cooperative, dai caffè e taverne, alle società di servizi informatici, e cooperative agricole costituite da donne disoccupate.

Musica gratuita. Nel settore culturale uno dei progetti più interessanti è “Social Music Conservatory”, uno progetto che coinvolge insegnanti di musica, che è iniziato con una chiamata in Twitter nel mese di febbraio del 2012 per offrire lezioni gratuite di musica e che l'anno scorso ha coinvolto più di 80 alunni in tre luoghi diversi. Oppure la costituzione di gruppi di avvocati che forniscono supporto legale gratuito ai lavoratori che hanno perso il lavoro e che si trovano a fare i conti con la perdita dei diritti sociali e di cittadinanza fino a poco tempo prima garantiti dalla stato.

In ogni caso, l'obiettivo è la partecipazione e la riscoperta della condivisione, la rottura dell’isolamento sociale e l’individuazione delle necessita’ da affrontare, contro la disperazione, l’umiliazione, l’interesse personale, la frammentazione sociale per il rafforzamento della coesione sociale.

Attraverso la cooperazione e la solidarietà si sta cercando di dare una risposta efficace alla difficile situazione che si e’ creata in Grecia, si afferma forte il principio che e’ possibile lavorare tutti insieme per un mondo più giusto dove sono garantiti i diritti di cittadinanza che sono alla base del fondamento della nostra societa’ europea.

  28 Agosto 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso