Sono una professoressa dell’università di Quelimane in Mozambico, insegno psicologia di genere e metodologia. Sono anche direttrice scientifica dei corsi post universitari di ricerca e ho la responsabilità dei rapporti esterni dell’università. Ho studiato all’università di Nampula, poi in Portogallo, Spagna, Svezia e Francia, e ho cominciato a lavorare come assistente universitaria nell’area dell’alfebetizzazione degli adulti.

L'istruzione per l'emancipazione delle donne

L'istruzione per l'emancipazione delle donne

 

Il nostro progetto di estendere l’inizio della formazione scolastica in Mozambico alla scuola materna è per consentire a una sempre più larga fetta di popolazione di accedere agli studi, già nei primi anni di vita. Finora, infatti, le scuole materne erano riservate ai più ricchi, perché il 90 per centro degli istituti sono privati e, dunque, inaccessibili alle fasce della popolazione che non può permetterselo. Questa è una grossa preoccupazione del ministero dell’istruzione mozambicano, che intende investire sempre più sull’istruzione. Non è, infatti, un caso che il ministero dell’educazione e dello sviluppo umano abbia una direzione nazionale dedicata all’insegnamento di base, che fino adesso ha riguardato la scuola elementare. Da due anni a questa parte questa direzione si è concentrata sulle scuole materne e sull’estensione dell’insegnamento a quella fascia d’età. Lo chiamano “Progetto pilota di insegnamento prescolare per tutti”.

Il nostro sistema educativo ha molti problemi e nemmeno gli insegnanti sanno che cosa debbono insegnare agli studenti. E’ come una grande babele. La riforma curriculare è complessa e questa complessità ha come conseguenza una grande confusione per studenti e insegnanti. Tanto è vero, che ora il Ministero dell’istruzione cerca di riformare il programma scolastico. Non si parla di riforma, ma di revisione dei programmi. E l’ingresso a una fetta sempre più numerosa di bambini alle scuole materne è diventato un preciso obiettivo ministeriale. Accade, spesso, che chi arriva direttamente alle scuole elementari, senza passare dalle materne, sia svantaggiato e senza un’opportuna formazione. Si deve pensare che generalmente nelle classi ci sono 70, 80 alunni con un solo maestro. Si chiama “Fenomeno della classe numerosa”.

Estendere l’insegnamento alla fascia della prima età significa affrontare anche il nodo dell’analfabetismo, che tocca il 50,4 per cento in Mozambico, secondo l’Istituto nazionale di statistica.

Non abbiamo una formula magica per la situazione educativa nel nostro Paese, dove il problema maggiore è la qualità dell’insegnamento e questo problema ha dentro di sé molte cause oggettive e soggettive. La revisione curriculare del governo punta a un insegnamento per competenze orale e scritta, compresa la lettura. Come spiegato negli Obiettivi del Millennio, dobbiamo guardare all’educazione come un diritto umano, perché tutti i bambini hanno diritto alla formazione scolastica, partendo dalla scuola materna.

C’è un altro problema a cui tempo in modo particolare ed è il ruolo della donna. Io sono una che lavora molto per una società più giusta, sia per le donne sia per gli uomini. Il mio sogno più grande da qui a dieci anni è che possa esserci una vera parità fra donna e uomo. In Parlamento ci sono 250 scranni, nella legislatura passata 98 erano occupati dalle donne, in questa legislatura 94. I governatori sono 11 e solo due sono donne. La mentalità dei mozambicani è che la donna stia in casa, faccia la casalinga, anche se ha grande capacità professionali.

La nostra piĂą grande sfida è lavorare perchĂ© cambi la mentalitĂ  degli uomini, ma anche delle donne. 

  03 Marzo 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso