DONATELLA TURRINA

DONATELLA TURRINA

COMUNE DI TRENTO

Il Comune di Trento sostiene le Associazioni che con il loro impegno realizzano progetti a sostegno di popolazioni svantaggiate in un'ottica non solo di solidarietà ma sempre più indirizzata ad una cooperazione attiva nei settori istruzione, formazione professionale, sanità, sviluppo economico e tutela dell'ambiente, in un universo che, fra tante difficoltà e contraddizioni tende, alla globalizzazione.

Il significato profondo della solidarietà

Mi occupo oggi, come nell'anno 2007, anno in cui andai in Brasile, di attività di solidarietà internazionale per il Comune di Trento, ossia attività di sostegno alle popolazioni svantaggiate per il raggiungimento dell'autosufficienza e la dignità del vivere. Quando nell'estate del 2007 l'allora assessore comunale Lucia Maestri mi propose di andare insieme a lei e all' Associazione Amici di Villa S. Ignazio in Brasile a San Leopoldo per una visita ai progetti lì realizzati con il contributo del Comune di Trento, dopo un attimo di incredulità, non ho esitato ad accettare.

Ero consapevole della difficoltà del viaggio (io che non avevo mai fatto un viaggio intercontinentale e avevo e ho paura!), dell'impegno e del coinvolgimento emotivo personale, ma ho sentito subito una sorta di desiderio di conoscenza di un mondo, di una realtà conosciuta da me solamente attraverso messaggi di altri (documenti amministrativi per l'assegnazione di contributi, fotografie filmati, documentari tv ecc.)

Ero partita con l'idea amministrativa di svolgere un ruolo di “controlloreâ€, verificare di come i soldi della comunità trentina venivano impiegati, capire se gli investimenti erano coretti eccetera, ecc... Immediatamente però il senso del viaggio ha assunto un'altra prospettiva, un significato diverso. E' emersa una grande forza coinvolgente . Sì, certo, era possibile anche verificare la bontà dei progetti finanziati dal mio Comune (ero lì proprio per quello!), ma nel mio cuore, nel mio animo si è svegliato ben altro.

La forza è stata essere lì, sul posto, dentro quel posto. Le carte, le verifiche, il controllo (che cosa sono, che significato hanno qui?) scompaiono di fronte alla realtà: una realtà diretta, senza filtro, prorompente e invadente, profondamente emozionante, ti sovrasta, ti avvolge.

Tocco con mano, vedo con i miei occhi l'impegno degli operatori dei Centro dell’Associazione meninos e meninas di Progresso, Ammep, che ricercano soluzioni a problemi per me, per noi impensabili nel nostro Trentino. Gli operatori, coordinati da persone qualificate e molto motivate, pensano e realizzano progetti di crescita e di speranza. Vedo con i miei occhi un lavoro immane, grandioso, tante gocce che vanno a formare un mare di sorrisi di bambini, di adolescenti e di ragazzi. Operatori che diventano punti di riferimento non solo per i ragazzi che frequentano i Centri, ma anche per le loro famiglie.

L'esperienza a S. Leopoldo, la visita alle favelas accompagnata dall'indimenticabile Maria Josè (conservo ancora il suo regalo: un santino e una preghiera...) è stata così forte, così incisiva che ha mosso/smosso nella mia mente e nella mia anima una diversa e più consapevole sensibilità verso l'altro, verso situazioni per me fino a quel momento “irrealiâ€, “virtualiâ€. La favelas e i suoi abitanti era una situazione lontana, un problema che altri dovevano affrontare.

Con oggettiva sincerità ho costatato come i bambini, adolescenti e giovani, e le loro famiglie, che vivevano nella favelas in condizioni assai precarie, a mio modo di vedere non umane, avessero potuto trovare nei centri curati da Ammep dignità di persone. Hanno soprattutto trovato la speranza di vivere, di costruire, con l'aiuto di altri, il loro presente per essere proiettato in un futuro sicuramente migliore rispetto alla condizione originaria.

Inutile dire che gli investimenti finanziari del Comune di Trento sono stati ben utilizzati e che hanno contribuito a una buona crescita di molti individui. Cosa ho portato con me al ritorno dal Brasile? Ho portato con me molti sorrisi, il suono della musica, la capoeira, il colore e il sapore del cibo che nonostante tutto ci hanno sempre donato in abbondanza, i profumi, gli odori , ma prima di tutto il valore immenso della solidarietà. Ho ben memorizzato il motto che in più di una occasione è stato ripetuto:

Se un sogno e sognato da soli, rimane un sogno, ma se è sognato in molti diventa realtà. E queste parole racchiudono l'essenza dei progetti di San Leopoldo, della Cooperativa Ammep. Grazie agli Amici si Villa che con questa esperienza professionale e umana mi hanno fatta crescere e mi hanno arricchito l'anima.

  20 Aprile 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso