ANTA LUMA

ANTA LUMA

CASA DELLE ARTI

Anta Luma – casa delle arti (in malinke “andiamo a casaâ€) nasce da un gruppo di amici accomunati dall'amore per il continente africano e dal desiderio di fondere esperienze umane diverse per un progetto comune. L'associazione promuove il patrimonio artistico dell'Africa Occidentale e organizza corsi di danza e musica afro, seminari, incontri, campagne di sensibilizzazione su tematiche inerenti la solidarietà e la convivenza al fine di trasmettere l'amore per la cultura come un bene per la persona ed un valore sociale.

Il festival Viva Mamanera

Viva Mamanera è l'evento celebrativo di un anno di attività dell'associazione Anta Luma – casa delle arti, una festa soprattutto per stare insieme nella gioia e scambiare affetto.

Al festival hanno partecipato prima di tutto i soci, gli allievi dei corsi, gli amici di Anta Luma, persone che mettono energia e tempo a disposizione del gruppo perché tutto possa compiersi con precisione e qualità; sono persone che si attivano per la semplice voglia di esserci perché si lavora e ci si diverte allo stesso tempo.

Insomma il festival è celebrazione. Celebrazione della nostra amata madre Africa.

Ognuno di noi, nel proprio cuore, ha un legame con l'Africa e i suoi abitanti, è qualcosa di atavico e vitale, a volte è come una nostalgia, a volte è un grande vortice che ci possiede, un rapimento dell'anima che ci trascina al ritmo dei tamburi in una grande danza collettiva.

Viva Mamanera è gratitudine per questa terra che, anche se molti non se ne accorgono, nutre il mondo di vita.

Allora abbiamo voluto parlare di Africa, raccontarla con la nostra esperienza sul campo, ricordare i nostri tanti insegnanti di musica e danza, le feste al villaggio, gli amici che ci hanno ringraziato solo per aver attraversato i continenti per andare a conoscerli e vedere come vivono... amici onorati della nostra presenza, amici che si spendono per farci sentire a casa...

Il nome Anta Luma (in malinke “andiamo a casaâ€) è venuto così, perché in Africa ci siamo sentiti a casa e perché sarebbe bello che anche il Trentino, l'Italia, l'Europa fossero una casa, un luogo di accoglienza dove poter vivere insieme. Non sarebbe bello?

Non a caso l'apertura del festival è stata dedicata al tema delle migrazioni, un piccolo segno per onorare  tutte le persone migranti che muoiono nel tragitto, anime in viaggio in un mare che non ci separa ma, in una prospettiva inversa, ci unisce.

In fondo la società multietnica di cui tutti parliamo è un fatto, è già una realtà ma la bellezza della mescolanza è basata sull'apertura all'altro, sulla sospensione del giudizio, sull'abbandono del paragone che vuole uno meglio dell'altro; questo vogliamo dire a Viva Mamanera: siamo tutti figli di un'umanità, un disegno più grande che non contempla frontiere e al tempo stesso ci vuole nella nostra straordinaria unicità, perché quell'unicità da valore al mondo.

Lo abbiamo detto con la musica, la danza, il cibo, il teatro, i racconti, il cinema, l'artigianato: la cultura e l'arte che hanno il potere di unire i popoli.

La danza e la musica africana ci mettono in contatto con la terra, con le radici, con le forze della natura; la melodia e il ritmo vanno di pari passo disegnando possibilità ampie, dalle tinte forti fino alle sfumature delicate.

L'arte in Africa è corpo, energia densa e potente e contemporaneamente è anima, sentire sottile, ritmo sinuoso.

Nel cerchio della danza e della musica siamo tutti insieme, tutti benvenuti, con il nostro movimento, il nostro sentire in un infinito scambio d'amore.

Gruppo
  13 Luglio 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso