Dopo gli studi classici mi laureo in Scienze Biologiche e quindi in Medicina e Chirurgia, cui segue la specializzazione in Malattie infettive e parassitarie. Presiedo dall’ottobre del 1994 la Fondazione Ivo de Carneri avviata in memoria di mio marito, prematuramente scomparso alla fine del 1993 e da allora mi dedico totalmente allo sviluppo della Fondazione Ivo de Carneri, intensificando la partecipazione ai progetti di cooperazione internazionale nell’arcipelago di Zanzibar (isola di Pemba).  

Fondazione De Carneri: vent'anni di storia

Il 24 ottobre 2014, la Fondazione Ivo de Carneri (www.fondazionedecarneri.it) ha festeggiato vent’anni di cooperazione e si appresta ora ad entrare nei prossimi con nuovi e impegnativi traguardi da raggiungere.

Donne

Nata nel 1994 in memoria di Ivo de Carneri, stimato parassitologo clesiano, professore ordinario presso l’UniversitĂ  di Pavia e consulente dell’Organizzazione mondiale della sanitĂ  (Oms), la Fondazione Ivo de Carneri ha come missione la realizzazione di interventi di cooperazione ad ampio spettro che uniscano la salute allo sviluppo umano delle persone  inserite  nelle loro comunitĂ . La creazione di un centro come il Laboratorio  di sanitĂ  pubblica “Ivo de Carneri” nell’isola di Pemba, operativo giĂ  da 15 anni secondo standard tecnici di alto livello internazionale (in questi giorni è in corso presso il Laboratorio il primo incontro ufficiale “ Ministero della sanitĂ  di Zanzibar – Fondazione Ivo de Carneri”), ha fatto da fulcro a molte attivitĂ  sanitarie e di qualificazione del personale locale, creando anche nella comunitĂ   un motivo di orgoglio e di appartenenza oltre che di sviluppo economico. Centri come il Laboratorio a Pemba possono permettere al Paese di essere meno indifeso di fronte a pericoli gravissimi come abbiamo visto recentemente con Ebola: epidemia divenuta gravissima per la carenza dei sistemi sanitari locali. Prevenire le malattie vuol dire migliorare la qualitĂ  della vita della popolazione per questo motivo la Fondazione oggi ha ampliato i suoi interventi con progetti in campo agricolo basati sulla crescita del sistema delle cooperative locali - di tipo arcaico oggi - ma in grado di crescere e  svilupparsi. La Fondazione, grazie alla sua sede trentina e insieme ad importanti partner istituzionali come la Provincia autonoma di Trento e il Comune e la comunitĂ  di Cles, continua a sviluppare interventi fondamentali a Pemba centrati sullo sviluppo del personale locale. Cosi la Fondazione ha sostenuto fino alla laurea in medicina Mr Ally Habib oggi primo e unico medico a Pemba che opererĂ  a breve presso l’Ospedale distrettuale di Chake Chake.  

InternoGrande

Fin dalla sua costituzione la Fondazione de Carneri ha deciso di operare sull’isola di Pemba, nell’arcipelago di Zanzibar (Repubblica Unita di Tanzania). I motivi principali di tale scelta sono due: in primo luogo si tratta di un’isola, e quindi di un territorio circoscritto dove l’impatto dei piani sanitari e degli interventi di cooperazione è più facilmente misurabile, in particolar modo in un’area sub-sahariana molto colpita dalle malattie; in secondo luogo, tra la Fondazione e il Ministero della sanità locale (Ministry of Health - MoH) c’erano già rapporti di grande stima verso il professor de Carneri iniziati durante una missione di valutazione tecnica a Pemba per conto del Ministero Affari Esteri italiano nel 1988. La collaborazione tra la FIdC e il Governo di Zanzibar ha preso avvio formale nel 1997 e ciò ha portato alla costruzione del Laboratorio di sanità pubblica intitolato al prof. Ivo de Carneri con il contributo economico della Provincia Autonoma e di tanti donatori privati che si sono coinvolti su un ampio terreno donato dal Governo di Zanzibar.

Bambini

Nel 2004 si avvia un accordo di stretta collaborazione (gemellaggio) tra il Comune di Cles e il Distretto di Chake Chake a Pemba  con l’obiettivo di sviluppare interventi di cooperazione ma anche scambi di conoscenza e culturali tra le due comunitĂ . Molto si è fatto fino ad oggi anche grazie alle due missioni ufficiali nel 1996 e nel 2013 che hanno permesso di inquadrare interventi nei settori di maggior necessitĂ  e dove il Trentino vanta eccellenze quali agricoltura e allevamento del bestiame ma non solo perchĂ© e stata resa agibile e ben attrezzata la scuola elementare del quartiere di Madungu (190 alunni) e il dispensario per la cura delle madri e dei bambini nel villaggio di Gombani, che ora ampliato serve anche la popolazione delle aree piĂą remote e abbandonate dell’isola. Il sostegno all’Ospedale di Chake Chake continua e oggi è stato appena ristrutturato e avviato il reparto di fisioterapia per la riabilitazione dei tanti disabili da malattia e incidenti riportandoli a condizioni di normalitĂ . Trai piĂą significativi interventi di questi anni che portano il nome di Cles e del Trentino: il risanamento del sistema idrico “ Acqua sicura” nel distretto e oltre , il nuovo impianto elettrico del PHL-IdC messo in funzione da parte di volontari trentini, la preziosa  donazione di capre a nuclei familiari a guida femminile in stato di particolare indigenza (sono state donate 50 capre a un totale di 36 famiglie del Distretto di Chake Chake) e non ultimo certo per valore sociale il  Progetto di formazione in tecniche di allevamento (la seconda si è chiusa a marzo 2014) per la maggior produzione di latte e di carne.

microscopio

I fondi per queste attività sono di donatori privati, del Comune di Cles e della Provincia Autonoma di Trento. Quest’ultima, nello specifico, ha erogato buona parte dei fondi necessari per l’implementazione degli ultimi progetti citati.

Un’altra attivitĂ  portata avanti dalla Fondazione è il progetto di supporto al Dispensario materno-infantile (unitĂ  sanitaria di base - Primary Health Care Unit) di Gombani, nel Distretto di Chake Chake, avviato nel 2003. Il progetto è condotto in partnership con la Charity scozzese St. Andrew’s Clinic for Children. All’origine il progetto ha previsto la riabilitazione della struttura, che si trovava in stato di semi-abbandono. Dalla messa in opera della Primary Health Care Unit, l’iniziativa consiste nel sostegno delle sue attivitĂ  e nel contributo al miglioramento delle prestazioni sanitarie che essa offre. Il sostegno economico permette il rifornimento costante di farmaci, la fornitura di attrezzature mediche (nel 2014 è stato fornito un ecografo) e interventi strutturali ordinari e straordinari (ne è un esempio il recente collegamento del Dispensario alla rete idrica pubblica, in collaborazione con l’AutoritĂ  Idrica di Zanzibar (ZAWA) e con fondi della Provincia Autonoma di Trento). Il supporto al miglioramento delle prestazioni sanitarie, invece, avviene attraverso l’invio periodico di medici specialisti italiani in loco che, oltre a offrire  prestazioni in prima persona, svolgono attivitĂ  di training on-the-job per il personale locale.

La Primary Health Care Unit di Gombani offre visite ambulatoriali gratuite per tre giorni a settimana e distribuisce gratuitamente i farmaci necessari ai pazienti che altrimenti non potrebbero far fronte. Nei restanti due giorni della settimana, lo staff del Dispensario si sposta all’interno dell’isola con un’autovettura attrezzata per svolgere il servizio clinico anche nelle zone più disagiate.

Allevamento

Infine desidero soffermarmi  sul tema fondamentale della Formazione del personale locale. Come è noto, il fenomeno della cosiddetta “fuga dei cervelli” ostacola in modo concreto lo sviluppo e la crescita dei Paesi africani. A Pemba, dove non sono presenti strutture formative universitarie, tale problema riveste un’importanza cruciale. Coloro che intendono proseguire gli studi, se ne hanno la possibilitĂ  economica, si spostano ad Unguja (isola principale dell’arcipelago di Zanzibar), in Tanzania continentale o lasciano il Paese. Nella gran parte dei casi, al termine degli studi, i “cervelli” non rientrano piĂą a Pemba per mancanza di opportunitĂ  lavorative vantaggiose sia in termini remunerativi sia di crescita professionale.

La Fondazione dedica molte delle sue energie al contrasto di questo fenomeno, consapevole del ruolo fondamentale della formazione in tal senso e nella prospettiva di garantire la sostenibilità degli interventi di cooperazione. La Fondazione, di conseguenza, dal 2004 si impegna nell’organizzazione di corsi di formazione e nell’assegnazione di borse di studio per corsi universitari e dottorati di ricerca, e punta a far crescere operatori sanitari e non solo, provenienti da Pemba e dal resto del mondo.

Per quanto riguarda il personale e i beneficiari locali coinvolti nei diversi progetti, ad esempio, grande attenzione viene posta nel trasferimento delle conoscenze e competenze secondo il metodo on-the-job, anche grazie al contributo di volontari e consulenti esperti nei vari settori.

La formazione, d’altra parte, non riguarda solo la comunità locale: essa, infatti, è imprescindibile per coloro che desiderano lavorare nei Paesi in via di sviluppo a fianco delle comunità locali, sia che si tratti di operatori sanitari sia di professionisti di altre categorie. Per questo motivo, oltre ai corsi e alle borse di studio, la Fondazione offre a studenti universitari e dottorandi la possibilità di svolgere un periodo di stage in Italia o a Pemba, sulla base di accordi di collaborazione con scuole di specialità e università.

Congedandomi da voi, desidero esprimere a nome di tutta la Fondazione de Carneri il mio personale “Grazie”, a tutti i volontari, i donatori pubblici e privati e a tutta la comunitĂ  trentina per il lavoro svolto fin ad ora nella conduzione dei nostri progetti. Senza questa fondamentale collaborazione e condivisione di idee, nulla sarebbe potuto succedere e nulla potrebbe ancora succedere. 

Donne1

Per le vostre donazioni*  alla Fondazione Ivo de Carneri ONLUS:

  • Bollettino postale intestato a Fondazione Ivo de Carneri Onlus

Conto corrente n. 7 9 2 2 0 0

Iban: IT 92P 07601 01600 000 000 792200

  • Bonifico Bancario

Cassa Rurale di Tuenno – Val di Non, filiale di Cles 1 (TN)

Iban: IT 74 I 08282 34670 000 00 1049 926

 * la donazione è detraibile dalla dichiarazione dei redditi.

  04 Agosto 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso