Chaco, la povertà si combatte sui banchi di scuola

8

La storia del mio lungo viaggio nel volontariato e del progetto di una scuola nel Chaco, nasce nel lontano 2006. Allora mi trovavo nella città di Buenos Aires per alcune ricerche storiche sull'emigrazione ottocentesca e per recuperare la documentazione riguardo alla nascita, agli studi e alla permanenza in quella città di mio padre Oscar Bartolomè Justo e della sua famiglia. Occasione pure per incontrare per la prima volta i miei parenti, con i quali si erano persi i contatti, dopo la morte di mio padre.

di Osvaldo Tonina

Li, in quella stupenda città ho conosciuto la signora Maria del Rosario Castro. Durante la serata mi confidò che teneva in animo un progetto per aiutare i ragazzi che vivevano al margine della società, nella regione dove lei era nata, il Chaco Argentino, da noi conosciuto meglio come luogo di povertà estrema. In quei luoghi le conseguenze di questa povertà si riflettono da sempre sia a livello economico che sociale. Nel giugno 2007 la signora Maria del Rosario venne a farci visita a Trento e con lei incominciammo i contatti con la UFTE, ”Unione delle Famiglie Trentine all'Estero Onlus”. Passarono gli anni e nel 2008 a Buenos Aires ritrovai la Signora Maria del Rosario Castro, la quale non aveva messo nel cassetto il progetto per rendersi utile riguardo ai problemi dei ragazzi senza casa nè famiglia, che vivono nel Chaco Argentino in totale miseria. Durante un viaggio nel Chaco conobbe un gruppo di insegnanti che stavano studiando un progetto ambizioso; la sistemazione di una Scuola Agricola a circa 30 chilometri da Machagai, gestita dagli stessi insegnanti e genitori, dove sarebbero stati accolti ragazzi provenienti dalle campagne e avviati a ricevere un insegnamento nel campo dell'agricoltura, molto importante per il futuro degli abitanti di quei sterminati territori.

E’ stato l’anno 2010, che tramite la Signora Maria del Rosario incominciai ad intrattenere contatti con la Scuola n.146 EFA di Machagai nel Chaco. Mi vennero spediti i progetti per la realizzazione di una mensa scolastica (allora i pasti venivano serviti dagli stessi studenti sotto una tettoia di lamiera bollente) e la cucina per la preparazione dei pasti, visto che la vecchia struttura ne era sprovvista. 

Per rendere l’idea: i miseri pasti venivano cucinati sul fuoco a legna in una stanza annerita dal fumo, qualcuno ricorda sicuramente il nostro antico “fogolar avert”. A questo punto dopo aver avuto il via libera dalla Direzione della UFTA, iniziai i contatti con gli uffici competenti della Regione Trentino/Südtirol e depositai il corposo fascicolo con la documentazione della richiesta di contributo presso la sezione Integrazione Europea e Aiuti Umanitari. La risposta alla richiesta del contributo è stata positiva da parte della Regione Autonoma Trentino/Südtirol.

Povertà estrema

E' da sottolineare che questa scuola raccoglie i ragazzi delle famiglie, che vivono in estrema povertà al margine della società civile, nelle sperdute praterie ove la miseria fa da padrona, il calore e l'alta umidità non permette grandi raccolti. Pure l'allevamento di bestiame è reso spesso difficile da estati torride e la mancanza di acqua porta morte e desolazione. L'analfabetismo regna sovrano. Questo importante contributo della Regione Trentino/Südtirol mi ha dato il coraggio per inoltrare anche una richiesta alla PAT, presso gli uffici del Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale. Non è stato facile per me proseguire e rifare tutto l’iter da capo per l’inoltro della domanda di finanziamento alla PAT, (anche perché dalla PAT vengono richieste documentazioni con specifiche diverse) visto che il contributo della Regione non mi copriva tutta la spesa per realizzare l’opera (mancava all'incirca il 40%). Di fatto, il Progetto della “Scuola Agricola Tres Palmas” questo è il nome, ha ricevuto pieno sostegno dalla Provincia di Trento.

Scuola dell'alternanza: oggi vado io a scuola, domani tu

Una breve considerazione. Causa le limitate possibilità di accoglienza e il numero sempre maggiore di richieste, gli studenti sia maschi che femmine, iscritti alla scuola media inferiore, frequentano la struttura in tempi diversi. Si alternano: una settimana a un gruppo, quella successiva a un altro. Chi rimane a casa si dedica alla ripetizione dei compiti. Per questo il sistema scolastico viene classificato come “Scuola dell'alternanza”. Altro importante riferimento che ha fatto e ha creato interesse presso le nostre istituzioni, è che in questa scuola, al mattino tutti gli studenti frequentano lezioni teoriche, al pomeriggio invece tutti si dedicano alla campagna e all'allevamento del bestiame: maiali, galline, conigli e qualche mucca per il latte.

Nel frattempo siamo arrivati all’anno 2012, quando decisi di volare a Buenos Aires e dopo alcuni giorni ripresi il viaggio per Resistencia, capitale del Chaco, destinazione la città di Machagai. La notizia del finanziamento pubblico alla scuola mi raggiunse mentre mi trovvo in quella regione martoriata, chiamata Chaco. Senza conoscere niente di quella realtà, ho voluto portare fisicamente la mia solidarietà; incontrare gli studenti, e i loro professori, persone tutte motivate e speranzose. Con me, a quell’incontro stava la signora Maria del Rosario Castro, che per il suo importante aiuto e impegno venne nominata “Madrina della Scuola n.146 EFA” Machagai–Chaco–Argentina. Devo anche dire che prima di partire presi contatti con i rappresentanti della UFTA del Chaco ; la signora prof. Margarita Bussolon che vive e opera a Resistencia capitale del Chaco, il rappresentante UFTA di Machagai, signor Avanzini Elido che vive e opera in quella città e con i responsabili della scuola prof. Mirna Dolce direttrice e il marito prof. Nelson Sinnenhirn, anche lui insegnante presso questa struttura.

Arrivai all’aeroporto di Resistencia nel primo pomeriggio, venni raggiunto da alcuni professori della scuola che mi portarono ad un primo incontro con il Ministro de Educacion dott. Juan Ramon Meza. A questa riunione, parteciparono molti degli insegnanti e il professoressa Margarita Bussolon, la direttrice Mirna Dolce e la signora Maria del Rosario Castro. Il giorno seguente, dopo un lungo e polveroso viaggio di oltre una ora e mezza, con alcuni professori, su di un mezzo tipo camionetta, raggiunsi finalmente la scuola.

Calura e umidità insopportabili

Una vecchia costruzione nel bel mezzo di una sperduta prateria, dove alla temperatura di oltre 45 gradi e 90 di umidità, vivevano, studiavano e lavoravano circa 150 ragazzi, dai 14 ai diciotto anni di età, con i loro insegnanti. Nel piazzale davanti alla scuola i ragazzi costruirono un grande tabellone con delle scritte cubitali di “Bienvenido” e di ringraziamento per l’aiuto che veniva loro da “molto lontano”. Fuori nel piazzale, a lato del tabellone, bene inquadrati e silenziosi, ci attendevano tutti i ragazzi con i loro insegnanti, venimmo accolti da un lungo caloroso e commovente applauso.

C'erano i giornalisti e le interviste andarono in onda in tutta l’Argentina. Quel giorno pranzammo sotto una tettoia bollente. Poi incontrammo i genitori degli studenti, tutti giovani se non giovanissimi, per lo più gente povera e umile ma con tanta voglia di dare ai loro ragazzi una preparazione per un avvenire migliore e dignitoso. Ci recammo anche nelle immense campagne a incontrare i genitori di alcuni studenti presso le loro abitazioni, costruite con impasti di terra argillosa, paglia e tronchi d’albero: si poteva toccare con mano la miseria e lo stato di abbandono di questa povera gente. Nei giorni seguenti ebbi due incontri nella capitale Resistencia, con il ministro dell'educazione Juan Ramon Meza e il ministro all’Istruzione Neri Francisco Romero, ai quali esponemmo il nuovo progetto.

La speranza: una nuova scuola

Con la costruzione della nuova scuola, i loro figli sono accolti presso una nuova e adeguata struttura scolastica in località Tres Palmas. Ora sono fiducioso che tutto questo mio impegno possa essere stato positivo, nella consapevolezza di aver dato un piccolo ma importante aiuto e una speranza alle future generazioni in quella martoriata terra. Una speranza che nasce su quei banchi di scuola.

  30 Luglio 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso