"B PROFILI INVISIBILI" VIAGGIO FOTOGRAFICO TRA IL TRENTINO E LA TANZANIA

“B” è un progetto fotografico nato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, con l’obiettivo di sensibilizzare la gente sull’importanza dell’essere individui, sul valore della vita e sulla gioia di viverla.
In “B”, frammenti di tempo hanno cercato spazio nelle sillabe di ogni storia, nei tratti di ogni viso, nei chiaroscuri di ogni immagine, con la volontà di incidere il ricordo di ciò che è stato e forse sarà.
“B” è uno scambio di volti, colori ed emozioni tra due realtà apparentemente opposte, quella trentina e quella tanzaniana, che come magneti si attragono nelle piccole vicende che rendono importanti ogni esistenza.

Il ricavato ottenuto dalla distribuzione dei volumi, sarĂ  interamente devoluto in beneficenza per la realizzazione di infrastrutture nello stato tanzaniano. 

Il progetto fotografico “B - profili invisibili” nasce dal desiderio di dar voce alla gente.

In primis, voglio spiegare perché la scelta del titolo è ricaduta su una semplice e sola lettera. La “B”, insapore a prima vista, è una consonante dalle mille sfacettature. In origine il geroglifico da cui ha preso forma rappresentava una casa, simbolo di protezione e dimora della famiglia, ma anche simbolo di comunità e condivisione, senza dimenticare che “B” è anche l’iniziale di “bianco” e di “black”, aggettivo inglese che in italiano significa nero. Pare assurdo, ma altrettanto immediato, quanto la semplicità sul punto d’incontro tra due colori diametralmente opposti, tra due culture apparentemente così distanti, sia racchiusa in una sola lettera. Parafrasando Platone si potrebbe dire, ad esempio, che il bianco e il nero rimangono termini contrapposti e molteplici sul piano sensibile; tuttavia, è solo cogliendo questa differenza di termini, che si può risalire al loro fondamento e comune denominatore, cioè l’idea di colore. Non si può, infatti, avere coscienza del bianco senza conoscere il nero e viceversa. Se identifichiamo il concetto di colore con la nostra società, non sarà difficile capire perchè sia così piena di problemi ed incongruenze.

É inutile che ci si ostini a far girare un ingranaggio così complesso quale la società se prima non se ne conoscono a fondo i meccanismi. Ultima, ma non in termini d’importanza, è la pronuncia della lettera B, ovvero “BI”, quel “BE” che in lingua inglese significa “essere”. Dal momento che sei, esisiti e, se esisti, non puoi non essere: ognuno di noi deve prendere coscienza di questo. Tutti siamo importanti, non esiste una scala gerarchica di importanza. La differenza è data solamente dalla diversa applicazione delle proprie capacità secondo un’etica di fondo. Questo progetto è stato creato per dar voce anche ai ritardatari, ossia a chi si è accorto che, anche non ricoprendo un “ruolo importante nella società”, può ancora farsi sentire ed insegnare qualcosa.

L’idea è quella di riuscire, tramite la lettura delle storie riportate in questo volume, a capire, almeno sommariamente, quale sia la situazione in Tanzania oggi e quale, invece, quella in Italia. Dal momento che ognuno si racconta, ognuno diventa individuo, distinguendosi da quel sistema che ormai tutto vorrebbe mescolare. La mia idea è quella di far capire che, per aiutare ed essere solidali con il prossimo, dobbiamo prima conoscerci, capire chi siamo, guardarci dentro e scoprire ciò che davvero conta: i passi successivi saranno sicuramente più semplici. Cosa che troppo spesso non facciamo.

Da qui il sottotitolo “profili invisibili”: il nostro profilo di individui tende sempre più ad assottigliarsi, corroso dall’acido fiume di messaggi mediatici dai quali siamo quotidianamente inondati. Un fiume che ci trascina, tanto da far lentamente scomparire i nostri profili, destinati a diventare sagome informi che si mischiano con la folla sino a diventarne parte. Il mio lavoro, pertanto, consiste in uno scambio di volti, storie e mestieri, utili a farci conoscere chi e come siamo, a far capire che non abbiamo paura di un confronto, ma anzi, lo desideriamo per integrare la nostrà individualità. Più superficialmente è anche un modo per staccare dalla mondanità e, fantasticando, far sì che per una volta il contadino africano possa essere l’impiegato italiano in carriera e viceversa.
Il primo potrà godere di ciò che materialmente non ha mai posseduto, mentre il secondo potrà godere di un elemento che ha quotidianamente sotto il naso, ma che si concede solo a chi ne capisce veramente il significato: il tempo.
Raffaele Merler 

Vedi la fotogallery di "B PROFILI INVISIBILI"

Tutte le immagini sono coperte da copyright. Per eventuali utilizzi, citare il credito fotografico previo consenso dell’autore. Ogni diritto è riservato. © Raffaele Merler.

  05 Dicembre 2017
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso