DAVIDE SIGHELE

DAVIDE SIGHELE

GIORNALISTA

Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche presso l'Università degli Studi di Trieste, ho alle spalle esperienze di cooperazione internazionale in Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo. Giornalista professionista, sono autore di reportage pubblicati su quotidiani e settimanali nazionali e locali, e di numerosi prodotti multimediali. Lavoro per Osservatorio Balcani e Caucaso dal 2001.

Montenegro, il dramma di andarsene

Uno dei primi progetti di cui mi sono occupato nei Balcani è stato, nel 2000, quello di allestire delle serre presso alcuni campi profughi nel nord del Montenegro che ospitavano rifugiati originari del Kosovo. Le serre permettevano loro di coltivare almeno un po' del cibo di cui avevano bisogno e soprattutto di uscire dall'inedia quotidiana. Un primo passo, per alcuni, per riuscire ad affrontare l'immane tragedia loro accaduta: quello dell'aver perso tutto, da un giorno all'altro.

Alcune settimane fa mi è capitato di sentire nuovamente nominare quei luoghi: Berane, Plevlja, Rozaje. A quindici anni di distanza non si parlava più di rifugiati e sfollati, ma si parlava ancora dell'essere costretti ad abbandonare le proprie case. Non per la violenza della guerra ma sotto la spinta della povertà e del sogno di garantire un futuro migliore alla propria famiglia ed ai propri figli.

Dall'inizio del 2015 infatti, secondo dati dell'Ong montenegrina Euromost, più di 3500 persone hanno lasciato il nord del Montenegro diretti verso paesi dell'Unione europea. Il quotidiano Vijesti di Podgorica, capitale del Montenegro, ne ha incontrati alcuni: persone che vivevano negli stenti, incapaci per anni di trovare un lavoro e che hanno venduto tutto quello che avevano - una macchina, una mucca - per tentare la strada verso l'Europa benestante.

Quelli diffusi dall'ong montenegrina sono dati in linea con quelli che emergono da aree vicine, come il Kosovo o il nord dell'Albania, dove i media locali, forse esagerando ma con efficacia, parlano di “Grande esodoâ€.  

Il sud-est Europa dagli anni in cui assieme ad alcune associazioni trentine costruivamo quelle serre è molto cambiato,  ma è drammatico constatare che molto tempo dopo quei terribili anni '90 che hanno segnato la disgregazione violenta e sanguinosa della Jugoslavia molte persone siano ancora costrette a vedere una soluzione solo nell'abbandono del proprio luogo natale.

  04 Giugno 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso