Ciad, colpiti i santuari della sicurezza
Scrive padre Luigi Moser dal Ciad, dov'è missionario Comboniano, riguardo agli attentati e al pericolo della frangia terroristica di Boko Haram. E il suo giudizio è lapidario: se cominciano ad attaccare in ogni parte della città , allora cosa succederà ?
"Come forse saprete ci sono stati due attentati con 33 morti (compresi i 4 kamikaze) ed oltre 100 feriti. E' la prima volta qui a N'Djamena, in Ciad, e tutta la città era sottosopra. Un attentato è stato fatto all'interno del commissariato della polizia e l'altro alla scuola della polizia. Hanno voluto colpire proprio i due santuari della sicurezza. Tanto più che il presidente Idriss Deby aveva detto a Boko Haram: se volete venire a prendermi, sapete dove sono (il commissariato della polizia è proprio vicino alla presidenza ma lui stava rientrando dal Sud Africa). Gli attentati non sono stati rivendicati da Boko Haram e c'è un'altra musica, cioè di lotte intestine ai vertici del potere.
Però l'altro ieri il Ciad ha attaccato e bombardato con elicotteri una decina di postazioni del Boko Haram nel nord Nigeria qui vicino, facendo disastri: distruzioni e morti... Quindi è logico pensare che si tratti di Boko Haram visto che il Ciad è in prima linea nel combatterlo.
Certo che se hanno cominciato non finirà così e non so cosa c'è da aspettarsi. Se cominciano ad attaccare chiese, moschee, mercati ed altro, allora sarà meglio stare in casa. E che Dio ce la mandi buona. Qui fa ancora un caldo cane: fino al mese scorso eravamo anche vicini ai 50°, ora sono un po' meno ma con più umidità , si suda giorno e notte".