Serbia, nasce il primo centro di salute mentale

Serbia, nasce il primo centro di salute mentale

Finora era conosciuta come la città della Zastava. A Kragujevac, in Serbia, si producevano le vecchie 600 della Fiat fino alla Punto. Ora sorgerà il primo centro di salute mentale del Paese. L'apertura entro qualche mese. Fra i fautori l'Associazione Trentino con i Balcani.

di Maria Ravelli

È un progetto ambizioso: si tenta di esportare in Serbia l’esperienza della psichiatria territoriale, che in Italia ha avuto la sua genesi con la fine dei manicomi voluta da Franco Basaglia. Nei Balcani, così come in molte altre parti del mondo, l’istituzione manicomiale è lo specchio dei nostri ospedali psichiatrici di un tempo: è un luogo “normale†dove si rinchiudono “gli anormaliâ€. Un luogo che si può definire normale proprio perché rappresenta la risposta (l’unica) della società alla malattia mentale, che deve essere sottratta all’occhio vulnerabile della società civile per essere segregata nei luoghi dell’oblio. Ora la svolta, con l'aiuto del Trentino, dove si è maturata una forte esperienza in questo settore, con il sostegno dell'associazione Trentino per i Balcani, che promuove progetti di cooperazione internazionale, e l'aiuto dell'assessorato provinciale alla cooperazione allo sviluppo.

L'associazione trentina, assieme ai responsabili del Centro di salute mentale serbo di Kragujevac, ha incontrato anche l’assessora provinciale alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re, interessata ad approfondire il progetto.

Si parla di una grande sfida – da noi avviata con la nota legge 180 – che in Serbia sta iniziando a dare i primi frutti grazie al Trentino per i Balcani e a questo suo progetto, coordinato dall’Azienda sanitaria sotto la regia scientifica dello psichiatra  Claudio Agostini. Il progetto ha il grande vantaggio di lavorare su solchi già tracciati dalla psichiatria italiana, ma l’ostacolo di doversi radicare in un territorio in cui ancora forte è lo stigma che avvolge la sofferenza della mente. Stigma che porta incollata addosso la vergogna del paziente e dei suoi familiari, che subiscono il male come una colpa. Del resto, chi avesse modo di scorrere le pagine del “rapporto da un ospedale psichiatrico† (“L’istituzione negataâ€), curato proprio da Franco Basaglia, riconoscerebbe nelle odierne difficoltà della Serbia le medesime fatiche testimoniate dall’equipe dell’ospedale psichiatrico di Gorizia di quegli anni cruciali. La fiducia sembra ben riposta, poiché, fra qualche mese, il primo Centro di salute mentale della Serbia sarà realtà. Sarà Suzana Perovic ad occuparsene, la stessa che qualche mese fa aveva trasmesso, nella sua visita in Trentino, la sua frustrazione e il suo senso di solitudine e trasformatisi poi in speranza e fiducia nel futuro. Così, finalmente, anche in Serbia «La follia non deve più iscriversi nella negatività dell’esistenza, come uno dei suoi aspetti più sconnessi, ma prender posto progressivamente nella positività delle cose conosciute» (Michel Foucault).

  09 Marzo 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso