Il Trentino "salva" la grotta dell'Annunciazione di Nazareth

Il Trentino "salva" la grotta dell'Annunciazione di Nazareth

La grotta dell’Annunciazione di Nazareth è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati (una media di 5mila persone al giorno) e più importanti della cristianità. A causa di un processo di sfarinamento della roccia causato dall’umidità, la grotta rischiava di scomparire per sempre.

Grazie ad un intervento di restauro importante, realizzato con tecniche innovative dal consorzio Kyotohaus che raggruppa tecnici di Trento e Bolzano specializzati in risanamenti di edifici storici, la grotta si salverà. Per completare l’intervento servono ancora cospicue risorse che le Casse Rurali si sono impegnate a reperire attraverso una campagna di raccolta fondi rivolta a tutti i cittadini trentini. Anche l’arcivescovo ha manifestato appoggio all’iniziativa.

Il presidente Diego Schelfi ha elogiato la grande disponibilità dei trentini a realizzare progetti ambiziosi di cooperazione internazionale in varie parti del mondo. E poi puntualmente a rendicontarli. “Un altro tassello di Trentino nel mondo – ha chiosato il presidente di Cassa Centrale Giorgio Fracalossi – che si va ad aggiungere ad altre iniziative in Mozambico, in Equador, Perù, Balcani solo per citarne alcune”. Il presidente della Cassa Rurale di Roveré della Luna Arrigo Dalpiaz ha ricordato la grande passione e la forza propulsiva di padre Pietro Kaswalder, scomparso prematuramente nel giugno scorso, che aveva avviato i progetti di collaborazione con il Trentino.

Dalla Terra Santa lanciato un Sos al Trentino

La grotta, in cui secondo il Vangelo l’arcangelo Gabriele annunciò a Maria la nascita di Gesù, si trova sotto la basilica dell’Annunciazione, costruita all’inizio degli anni ’50 in sostituzione della vecchia chiesa che risaliva ai tempi delle Crociate. Per rimediare al problema delle infiltrazioni, che si è manifestato da subito, è stato realizzato negli anni ’70 un intervento spruzzando su tutte le pareti della grotta un polimero e creando una sorta di pellicola di plastica. L’iniziativa si è rivelata però poco efficace.

Quando negli anni scorsi lo sfarinamento della roccia calcarea ha iniziato ad assumere dimensioni preoccupanti, padre Pietro Kaswalder, originario di Roverè della Luna, rappresentante della Custodia di Terra Santa che tutela i luoghi santi in Medio Oriente, lanciò un appello ai suoi compaesani per salvare la grotta.

La risposta non si è fatta attendere: è nata a Roverè della Luna una associazione, che con il supporto della Cassa Rurale e in primo luogo del suo presidente Arrigo Dalpiaz, ha “adottato” i progetti di restauro di padre Kaswalder. Il primo intervento è stato realizzato a Cafarnao con la pavimentazione in porfido dell’area archeologica. Il consorzio Cavatori Produttori Porfido di Albiano ha inviato in Terra Santa proprie squadre di posatori che hanno prestato la loro opera gratuitamente.

Una barriera elettrica contro le infiltrazioni

Il lavoro di restauro della grotta è più delicato. “Nel 2012 – ha spiegato il direttore dei lavori arch. Enrico Pedri, presidente del consorzio Kyotohous – abbiamo esaminato con delle sofisticate attrezzature il degrado della roccia e studiato le relazioni di tutti gli interventi eseguiti nel tempo e mal riusciti. A inizio 2014 si è potuto aprire il cantiere.

Con un sistema brevettato dalla ditta Acco Solutions di Bolzano, associata al consorzio, si sono inseriti negli interstizi delle pietre dei cavi elettrici che producono una specie di barriera elettrofisica che previene la risalita dal basso dell’umidità. Il sistema funziona, come prova il monitoraggio costante in tempo reale eseguito via Internet”. All’intervento hanno collaborato il consorzio Ars e lo studio geologico Luigi Frassinella di Trento.

Ora i lavori di completamento. Aperta una sottoscrizione per la raccolta dei fondi

Per completare definitivamente i lavori il progetto prevede ora lo svolgimento di una seconda fase. I restauratori dovranno rimuovere dalle rocce l’acqua residua accumulata nei secoli ed eseguire le opere di finitura. La conclusione dell’intervento è programmata per il 25 marzo 2016, giorno della Annunciazione.

La spesa ammonta a 60 mila euro. I cittadini trentini potranno concorrere alla spesa versando un contributo sul conto corrente aperto dalla Cassa Rurale di Roverè della Luna intestato all’associazione “Un listello per Cafarnao” (IBAN: IT12 V082 0935 3700 0000 0073 614) oppure eseguendo un versamento attraverso gli sportelli Bancomat delle Casse Rurali selezionando la sezione “donazioni”.

  03 Aprile 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso