Un bagigio per l'Africa

Un bagigio per l'Africa

Siamo a Maganasse, in Etiopia, in una clinica per bambini per un progetto di cooperazione internazionale per la realizzazione di un orto che fornisca cibo alla clinica.

“Abbiamo bisogno di un bagigio! 4500 euro per un bagigio!”. Io guardo Carlo e non capisco. Suor Luciana, la responsabile della clinica, ci spiega che per portare le vaccinazioni nei villaggi e per fornire un mezzo di spostamento a...i pazienti, ha pensato ad un bajaj: una ape car, quelle motorette su tre ruote che dietro hanno il posto per i passeggeri.

La sua idea è di affidarla ad un ragazzo che lavora nella clinica. Lui avrà il bajaj e un lavoro pagato in parte dalla clinica e in parte dai pazienti. I pazienti, dal canto loro, non dovranno più fare km su km per ricevere le medicine o per raggiungere la clinica. In questo modo, la clinica potrà fornire anche un servizio di trasporto, semplice e pratico, in perfetto “Suor Luciana’s style”.

Da quel giorno, nella mia testa è rimasta l’idea di dare un Bagigio a Maganasse. Per me, ormai, il bajaj in Africa è diventato un bagigio in Italia. Raccogliere un piccolo contributo, un bagigio appunto: quello che per noi, qui, non è altro che l'equivalente di una nocciolina, porterà un grosso aiuto in Africa, a Suor Luciana e a tutti i suoi pazienti. Un bagigio per un bajaj!

L’intera storia ed il video su facebook: https://www.youtube.com/watch?v=eIjwZv1LvD8&feature=youtu.be

Info e contatti:

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  16 Febbraio 2016
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso